A solo un anno di distanza dal fallimento e dalla ripartenza del Club calcistico affidato ad una compagine di soci temerari tra cui Luca Quintavalli e Giovanni Tarabelloni di Olmedo, la società oggi finalmente richiamato con il nome storico "AC REGGIANA 1919" (prima Reggio Audace FC per obblighi federali post-fallimento), riconferma la propria volontà di crescita all'insegna dei valori dello sport, con una spettacolare escalation di consensi non solo sportivi ma dal mondo dell'imprenditoria cittadina e nazionale.
Il progetto fin da principio spinto come valore della società e via via sempre maggiormente "copiato" da altri club di Lega Pro (diverse convention fatte per esporre il "modello Reggiana agli altri club nazionali"), ha permesso al Club di riottenere quella solidità mancata nel passato, grazie all'adozione di un modello societario esteso, con alla base una serie di aziende del territorio attaccate ai valori dello sport e non solo.
Condivisione del rischio e delle responsabilità unite ad un basso investimento, sono le chiavi che hanno permesso al Presidente Quintavalli ed agli altri soci, di coinvolgere sempre maggiormente gli imprenditori territoriali, garantendo quella base economico-finanziaria necessaria a sostenere le attività di un club del livello di AC REGGIANA 1919.
Il ripescaggio in lega pro, dopo un anno di serie D, ha fin da subito coinvolto il territorio e gli sportivi con una sottoscrizione di abbonamenti fuori dal comune e prima per le realtà di questa categoria al nord (5017 abbonati - terza società in Italia in Lega Pro per numero di abbonati) ed il rafforzamento della società, con l'avvento di importanti partner come Immergas, Modulcasa, Sarchio e Safim. REGGIANA, partecipata anche da Conad Centro Nord (unica realtà sportiva nazionale partecipata dal colosso cooperativo nato proprio a Reggio Emilia ed oggi titolare anche della rete Auchan) è ancora la prima a livello nazionale per per progetti sui giovanili, sul calcio femminile e sulla quarta categoria dedicata al calcio giocato per ragazzi con disabilità (area inclusiva con Academy per disabilità); basti pensare che aziende come CREDEM, MAPEI, FCA, VEGA CARBURANTI hanno aderito a questo progetto dal puro taglio inclusivo.
Il vanto di Olmedo, in questo progetto non solo sportivo avvallato per puro amore dello sport e dei valori della comunità, è quello di aver dato un taglio imprenditoriale fin da subito, spingendo gli stessi concetti oggi fiore all'occhiello della società e copiati dalla Lega nazionale, cercando di porre anzi a tutto i valori del territorio ed il potenziale degli imprenditori attenti alle relazioni pulite.
Di qui, una escalation di successi mediatici unici, ancora una volta che dimostrano come la visibilità non puramente nell'ottica del business aziendale, può enfatizzare valori anche umani come la purezza delle relazioni e la condivisione di attività a favore del territorio e delle persone fragili.